La capitale d’Italia non è sempre stata Roma. Dal 17 marzo del 1861, giorno della proclamazione del Regno d’Italia, ad oggi, la capitale è cambiata più volte. Alla guida del Paese si sono succedute nel tempo cinque diverse città.
La prima in ordine cronologico è stata Torino, già capitale del Regno di Sardegna, proclamata capitale del nuovo Stato nonostante già il 17 marzo 1861 fosse stata indicata Roma come “capitale morale”. Roma e buona parte del Lazio infatti costituivano ancora lo Stato della Chiesa, sotto la sovranità papale e la protezione delle truppe francesi di Napoleone III.
L’Italia, per ottenere il ritiro delle truppe francesi dallo Stato Pontificio, il 15 settembre 1864 stipulò con la Francia la Convenzione di settembre, nella quale si impegnava a non invadere Roma e a proteggere il Papa in caso di attacchi esterni.
In cambio, la Francia chiese di proclamare una nuova capitale d’Italia per dimostrare la fine dell’interesse verso Roma. Venne scelta Firenze, che fu capitale del Regno d’Italia a partire dal 1865.
Il 1º settembre del 1870, Napoleone III fu sconfitto e imprigionato dai prussiami a Sedan e in Francia venne proclamata la Terza Repubblica.
In questo modo caddero i vincoli imposti dalla Convenzione di settembre e le truppe italiane partirono alla conquista di Roma, culminata con la famosa Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870. Pochi mesi dopo, il 1º luglio 1871, Roma venne proclamata capitale d’Italia.
Da allora ci furono due brevi periodi nei quali la capitale fu trasferita altrove, entrambi durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, dopo l’armistizio con gli Alleati e la fuga di Vittorio Emanuele III da Roma, la città di Brindisi offrì rifugio all’intera dinastia Savoia e ai vertici militari diventando a tutti gli effetti capitale d’Italia.
Dal febbraio 1944 e fino alla liberazione di Roma (inizio giugno 1944) la capitale fu invece Salerno, dove si trasferirono la famiglia reale e il governo, dopo lo sbarco degli Alleati.
E’ curioso notare che la città di Roma ha ottenuto il riconoscimento costituzionale dello status di capitale soltanto nel 2001 con la riforma del Titolo V della Costituzione italiana.